APICOLTURA

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  • APICOLTURA

    LA MOLTIPLICAZIONE DELLE COLONIE

    La sciamatura Le colonie si riproducono per sciamatura. Il meccanismo con cui le famiglie decidono di sciamare è fondamentalmente legato alla circolazione all’interno dell’arnia dei ferormoni prodotti dall’ape regina, che ne segnalano la presenza: se tali ferormoni circolano in quantità insufficiente (ad esempio perché una regina troppo anziana non ne produce più in quantità sufficiente, o viceversa perché in un’arnia troppo affollata la circolazione dell’aria che li trasporta è impedita) le operaie percepiscono la famiglia come orfana e iniziano ad allevare una regina nuova. Nel meccanismo tuttavia sono coinvolti altri fattori il cui meccanismo non è ancora totalmente ben chiaro, quali il periodo dell’anno (al di fuori della tarda primavera…

  • APICOLTURA

    L’ALVEARE, LE VISITE E LE INVASIONI

    Per il riparo che rappresenta e le provviste che contiene, l’alveare attira molti animali, più o meno desiderati: le formiche e le forbicine, che si sistemano nel coprifavo, ma non entrano nell’alveare; la tarma della cera, farfalla parassita che invece penetra nell’alveare: la sua larva consuma cera e rovina in poco tempo gli alveari fragili. Quelli forti, invece, sono in grado di difendersene. durante l’inverno, il topo di campagna, che apprezza nell’alveare il nascondiglio riparato per trovare calore. il picchio verde, poi, non esita a bucare le pareti di legno degli alveari, a caccia di larve iperproteiche.

  • APICOLTURA

    LA COMUNICAZIONE TRA LE API

    Tra gli insetti sociali la comunicazione riveste un’importanza particolare: è il fattore di coesione di coordinamento delle azioni del gruppo. Le api comunicano per contatto (attraverso il contatto delle antenne), per via chimica (attraverso l’emissione di feromoni), e attraverso le danze. Il contatto delle antenne Le api controllano aspetti importanti del loro comportamento sociale attraverso l’antenna destra. A scoprirlo è stata una ricerca condotta da Lesley J. Rogers, Elisa Rigosi, Elisa Frasnelli e Giorgio Vallortigara, direttore del Centro interdipartimentale Mente/Cervello dell’Università di Trento a Rovereto, i quali hanno dimostrano per la prima volta che anche nelle api esiste un fenomeno di lateralizzazione del sistema nervoso legato al comportamento sociale. Per testare…

  • APICOLTURA

    L’APE REGINA

    La regina proviene da un uovo fecondato identico a quello da cui nasce l’operaia. Durante il suo sviluppo la larva sarà nutrita esclusivamente di pappa reale, e sarà proprio questa dieta che le permetterà di diventare la regina. Nasce 18 giorni dopo la deposizione dell’uovo, cioè 5 giorni prima dell’operaia. È raro riuscire a vedere una regina all’esterno, mentre è relativamente facile riconoscerla dentro l’alveare: si distingue infatti dalle numerose operaie che la circondano, la proteggono e la nutrono, e per la maggiore lunghezza dell’addome. Le regine nascono sia per sostituire una regina vecchia o malata che abbandona l’alveare (fenomeno detto sciamatura e che tranne casi patologici avviene solo in…

  • APICOLTURA

    I FUCHI

    Dalla primavera all’inizio dell’estate nascono le api maschio, dette fuchi. Provengono da uova non fecondate (sono quindi aploidi, in quanto le loro cellule contengono un solo cromosoma per ogni tipo, e non una coppia). Più grossi delle operaie, sono però sprovvisti di pungiglione. I fuchi non partecipano al lavoro dell’alveare. Non possono nutrirsi da soli per via della lingua troppo corta, e dipendono quindi interamente, per il sostentamento, dalle operaie. Escono dall’alveare raggruppandosi talvolta in luoghi lontani. Il loro ruolo è strettamente limitato alla fecondazione delle giovani regine durante il volo nuziale. Quelli che riescono ad accoppiarsi muoiono subito dopo. Quanto agli altri, le operaie smettono di nutrirli alla fine dell’estate ed…

  • APICOLTURA

    L’APE OPERAIA

    L’operaia d’estate Operaie al lavoro sulle celle i primi 3 giorni spazzina: l’ape si dedica alla pulizia delle celle e a rivestirle di propoli. dal 4º giorno al 10º giorno, nutrice: per tutto il tempo di sviluppo delle proprie ghiandole, la nuova ape si occupa anzitutto di preparare le celle per le prossime uova. Dopo, potrà nutrire le giovani larve con la pappa reale che lei stessa secernerà. Alla fine di questo periodo farà i suoi primi voli attorno all’alveare. dall’11º al 16º giorno costruttrice o ceraiola:le ghiandole faringee si sono atrofizzate, mentre si sono sviluppate le ghiandole sericipere (quelle che producono e secernono la cera), e ora l’ape partecipa all’ampliamento dei favi, alla trasformazione in…

  • APICOLTURA

    L’APE

    L’apicoltura riguarda l’allevamento dell’ape domestica (Apis mellifera) o per le zone asiatiche dell’ape indica (Apis cerana). Le api esistono sulla terra da 4 milioni di anni con lo stesso aspetto attuale, come mostrano reperti fossili. Questa longevità e stabilità della specie sono il risultato della sua eccezionale capacità di adattamento. Il comportamento dell’ape dipende, secondo i casi, sia da fattori innati che dalla sua adattabilità alle condizioni ambientali. La regina depone l’uovo fecondato in una cella. Tre giorni dopo essere stato deposto, l’uovo si schiude. La larva viene dapprima nutrita con la pappa reale, liquido secreto dalle ghiandole faringee delle operaie, poi con un misto di polline e di miele. Solo la larva predisposta a…

  • APICOLTURA

    L’ALVEARE DIVISIBILE

    L’arnia si può definire come l'”unità abitativa” costruita dall’apicoltore per accogliere una colonia di api. L’alveare è uno sciame di api all’interno di un’arnia. Un insieme di alveari costituisce un apiario. Nel XIX e nel XX secolo, l’approccio scientifico all’apicoltura e la ricerca in direzione di un’apicoltura razionale hanno consentito di mettere a punto degli alveari moderni, caratterizzati da favi mobili, di dimensioni precise e standardizzate. I favi mobili consentono di intervenire nell’alveare senza distruggerlo, sia allo scopo di effettuare controlli di tipo sanitario che allo scopo di raccolta dei prodotti dell’alveare. Costruiti dalle api, uno a uno, possono essere facilmente estratti e rimessi a posto. Questi favi possono essere sia costruiti su telai preparati dall’apicoltore, sia sospesi a…

  • APICOLTURA

    L’ALVEARE

    Una colonia di api è costituita da un’unica regina, da molte operaie (femmine sterili), da un piccolo numero di fuchi (maschi) e dalla covata (larve). Un alveare è composto da un’unica colonia o famiglia. Per riprodursi e sopravvivere, una colonia di api cerca di accumulare il massimo possibile di provviste durante la buona stagione, per poter passare l’inverno. La popolazione della colonia varia secondo le stagioni. È molto grande nei periodi in cui le risorse naturali sono abbondanti (da 30.000 a 70.000 individui), allo scopo di fare la maggiore raccolta possibile. D’inverno si riduce fino a scendere attorno ai 6.000 individui, per ridurre al minimo indispensabile il consumo delle provviste. La popolazione non può tuttavia scendere oltre…

  • APICOLTURA

    STORIA APICOLTURA

    Il miele viene utilizzato da MOLTI anni, circa 12.000. La raccolta del miele è attestata dalla pittura rupestre della «cueva de la Araña» (la grotta del ragno) che si trova presso in Spagna, presso Valencia. Spuo’ vedere un uomo appeso a delle liane che porta un paniere per contenere la raccolta, con la mano infilata in un tronco d’albero alla ricerca del favo di miele. Non si sa con precisione quando l’uomo imparò ad allevare le api. Tuttavia l’apicoltura era un’attività normale durante l’Antico Regno d’Egitto, 2400 anni prima di Cristo: scene di raccolta e conservazione del miele sono raffigurate in rappresentazioni riportate alla luce nel tempio del re della quinta dinastia…