SELEZIONE E ALLEVAMENTO DELLE REGINE

L’ape è un imenottero appartenente al genere Apis che comprende quattro specie sociali, di cui tre originarie dell’Asia: Apis dorsataApis florea e Apis cerana. L’Apis mellifera si trova naturalmente in Europa, in Africa, nel Vicino Oriente e in una parte della Siberia, mentre nell’America del nord e del sud, in Australia e nella Nuova Zelanda è stata introdotta dai colonizzatori. La grande diffusione geografica della specie ha prodotto razze dai caratteri morfologici e dai comportamenti diversificati.

Le razze europee più note sono identificate per zone geografiche, separate da montagne che gli sciami non possono superare, dove sono indigene ed hanno vissuto con pochi contatti esterni.

  • L’ape nera (Apis mellifera mellifera, nella classificazione di Linneo del 1758) è indigena dell’Europa settentrionale e diffusa dalla Francia, all’Inghilterra, alla Germania, alla Polonia fino alla Russia europea.
  • L’ape gialla italiana (Apis mellifera ligustica, nella classificazione di Massimiliano Spinola del 1806) occupa la maggior parte dell’Italia.
  • L’ape carnica (Apis mellifera carnica nella classificazione di August Pollmann del 1879) è originaria della Slovenia e dell’Austria e diffusa in Friuli e nelle Alpidel Veneto e del Trentino.
  • L’ape caucasica dalla lunga tromba (Apis mellifera caucasica classificata da Pollmann nel 1889) vive principalmente nel Caucaso e in Georgia.

Razze meticce sono state create dall’azione umana, volontaria o no.

Una delle più apprezzate è l’ape Buckfast, creata da un frate, Frère Adam. Questa razza è il risultato di più di 70 anni di incroci, selezioni, viaggi di studio, che hanno prodotto un metodo ripreso da molti allevatori europei che hanno continuato il lavoro del frate. Il pedigree di quest’ape è al momento l’unico pubblicato su Internet, e per alcuni allevatori risale al 1925. Nel sito di un produttore danese vengono descritte le sue qualità: “Il ceppo Buckfast riunisce in una sola ape un buon numero delle qualità ricercate, come robustezza, bassa tendenza a sciamare, dolcezza, facilità di manipolazione, resistenza alle malattie e istinto di gruppo”. Però il produttore danese dimentica di dire che è proprio per colpa degli allevatori delle cosiddette Regine Buckfats che in Danimarca c’è stato in questi ultimi anni un dilagarsi della peste americana che ormai infesta tutto il paese. Gli apicoltori discepoli di Padre Adam concentrati nell’allevare regine “docili, manipolabili, con bassa tendenza alla sciamatura” hanno trascurato proprio quello che in questi anni si è rivelata l’attitudine più importante dell’ape, cioè l’attitudine igienico-sanitaria, il pulirsi e pulire le altre api e l’arnia. L’attitudine igienica delle Buckfast danesi si è talmente degradata da costringere qualche anno fa l’allora responsabile ministeriale all’apicoltura Henrik Hansen ad inviare agli allevatori di regine Buckfast una lettera in cui rimproverava loro la scelta dei criteri di selezione e la riduzione delle facoltà igieniche di questo ibrido, mettendo anche in evidenza le sue preferenze per l’ape gialla italiana, l’ape ligustica.
Oggi in Danimarca non si parla più di Buckfast, ma di ape-combinata.
Altra cosa importante da rilevare e la inverosimile aggressività di questo ibrido già alla seconda generazione. Se l’apicoltore lascia fare il cambio della regina alle api stesse e non interviene sostituendo la regina vecchia con una nuova otterrà una famiglia di api estremamente aggressiva.

Un altro esempio di incrocio è quello dell’ape detta africanizzata. Questo incrocio nacque nel 1957, in Brasile, con l’importazione dall’Africa dell’ape Apis mellifera scutellata (Lepeletier, 1836) che era sembrata meglio adattarsi al clima tropicale. Questa razza si mischiò con l’ape creola, discendente delle api iberiche importate dai conquistadores. L’incrocio, nel quale le caratteristiche – vigore e prolificità – davano un importante vantaggio evolutivo, invase tutta la zona tropicale e subtropicale delle Americhe.

Lo studio dei caratteri razziali, morfologici e comportamentali è l’oggetto della biometria. I suoi apporti in apicoltura sono importanti poiché permettono di conoscere l’influenza dei caratteri genetici sulle qualità dell’ape studiata.

Selezione

La selezione è praticata come in altri settori dell’agricoltura, tende a migliorare l’ape per soddisfare i bisogni dell’apicoltura. Le qualità ricercate nell’ape sono di essere vigorosa, produttiva, dolce, che si disperda poco, resistente alle malattie.

Allevamento

Tutti gli apicoltori praticano, nel loro alveare, la selezione, anzitutto scegliendo il ceppo negli alveari più forti, al momento della sciamatura artificiale. Ma, per praticare una selezione più rigorosa, occorre poter disporre di un gran numero di colonie. Alcuni apicoltori si sono quindi specializzati nella produzione di regine selezionate.

A questo scopo dispongono di alveari dedicati a tale uso. Vengono preparati telaini predisposti per contenere molte cellule da regina, chiamati cupolini. In fondo ai cupolini vengono poste delle larve che non abbiano più di 24 ore, il più possibile piccole; questa operazione si chiama traslarvo e si effettua con un particolare utensile detto picking.I telaini così preparati vengono introdotti in arnie private della regina. Le operaie nutrici si occupano delle larve fornendo loro in abbondanza pappa reale nella formula adatta alla loro età, per opercolare (chiudere) le cellette. Per precauzione, gli alveoli vengono protetti con piccole griglie cilindriche, a protezione dagli attacchi di qualche regina nata prematuramente.

Prima della nascita delle regine, ogni celletta viene sistemata in un piccolo alveare da fecondazione, completo di operaie e di favi di covata opercolati, che non consentono di produrre nuove regine. Nel mese successivo alla nascita, le regine devono essere fecondate, sia naturalmente, da un certo numero di maschi del proprio ambiente (da 15 a 25), sia artificialmente. Nel primo caso gli alveari da fecondazione vengono posti preferibilmente in una zona satura di maschi (fuchi) del ceppo selezionato, magari su un’isola. Nel secondo caso, viene praticata una inseminazione artificiale, iniettando nella regina 8-12 μL di sperma ottenuto da una ventina di maschi selezionati, per avere una covata pura.