APICOLTURA

L’APE OPERAIA

L’operaia d’estate

Operaie al lavoro sulle celle

  • i primi 3 giorni spazzina: l’ape si dedica alla pulizia delle celle e a rivestirle di propoli.
  • dal 4º giorno al 10º giorno, nutrice: per tutto il tempo di sviluppo delle proprie ghiandole, la nuova ape si occupa anzitutto di preparare le celle per le prossime uova. Dopo, potrà nutrire le giovani larve con la pappa reale che lei stessa secernerà. Alla fine di questo periodo farà i suoi primi voli attorno all’alveare.
  • dall’11º al 16º giorno costruttrice o ceraiola:
    le ghiandole faringee si sono atrofizzate, mentre si sono sviluppate le ghiandole sericipere (quelle che producono e secernono la cera), e ora l’ape partecipa all’ampliamento dei favi, alla trasformazione in miele del nettare portato dalle bottinatrici, alla pulizia e alla regolazione termica dell’alveare (ottenuta agitando le ali “da fermo”), alla sua protezione contro i predatori (soprattutto vespe) e i ladri (api “straniere”, cioè provenienti da altri alveari).
  • dal 16º al 20º giorno becchina: si occupano di portare via dall’alveare le api morte
  • dal 21º giorno fino alla fine della vita bottinatrice:in giro per la campagna nel raggio di 3 km per approvvigionare l’alveare di nettare, melata, polline, propoli e acqua.

L’ape completa in questo modo il ciclo della propria vita: generalmente, un’operaia muore di sfinimento durante un ultimo giro di bottinaggio.

L’operaia d’inverno

Alla fine dell’estate o all’inizio dell’autunno nascono delle operaie che vivranno da 5 a 6 mesi, dal corpo più ricco di acidi grassi. Il loro lavoro sarà proteggere la regina, mantenere lo sciame nel glomere che passerà l’inverno ad una temperatura di circa 30 °C, e poi, dal mese di febbraio, preparare l’arrivo delle nuove generazioni.